Nel solo III trimestre sono 30 le imprese che – grazie al “Contributo Export” – hanno venduto beni in 22 Paesi per €230 milioni
Nell’ultimo trimestre le aziende italiane supportate da SIMEST hanno potuto esportare i propri prodotti in 22 Paesi esteri tra cui non solo le vicine Spagna e Francia ma anche – tra gli altri – Messico, Sudafrica, Turchia, USA, Cina, Vietnam, Pakistan e India. Tra i settori merceologici trainanti ci sono quello delle macchine agricole, dei macchinari tessili, delle macchine per la lavorazione degli alimenti, delle macchine per il packaging e gli impianti per la produzione della carta, a cui si affiancano settori quali quelli relativi ai macchinari per la lavorazione del vetro e dei metalli.
Il sostegno di SIMEST è avvenuto su operazioni di Credito fornitore attraverso il “Contributo Export”, un contributo a fondo perduto a parziale o totale riduzione del costo dello smobilizzo di titoli di pagamento che vengono normalmente emessi dall’acquirente estero a fronte di contratti di vendita. Tra le imprese supportate:
– Travaglini, PMI di Cinisello Balsamo che ha esportato negli USA macchinari per la produzione di salumi per circa 10 milioni di euro.
– Marzoli Machine Textile, PMI di Palazzolo sull’Oglio (BS), che produce macchinari per la preparazione e la filatura di fibre a taglio cotoniero per i settori dei tessuti e dei tessuti non tessuti. La società ne ha esportati 2 in USA per 13,5 milioni di euro e 1 in Vietnam per un totale di 13,3 milioni di euro.
– Faresin Formwork, MidCap di Breganze (VI), leader mondiale nella progettazione, produzione e messa in opera di casseformi per l’edilizia. Grazie al Contributo Export di SIMEST ha perfezionato una fornitura in Islanda per circa 1,7 milioni di euro. Il Gruppo ha una partnership con SIMEST in Australia.
– IMS, MidCap di Calcinate (BG), società leader nella progettazione e produzione di macchinari per i settori del converting, packaging e automotive, ha perfezionato un contratto relativo alla fornitura in India di 3 macchine per il taglio e la ribobinatura di film speciali, per un importo pari euro 3,03 mln.
– Celli Papers, PMI della provincia di Lucca che ha esportato in Cina un impianto di produzione di carta per 2,4 milioni di euro.
– Antonini, PMI di Empoli, attiva nella produzione di forni per la ricottura e decorazione del vetro cavo, ha sottoscritto un contratto per un importo pari euro 1,82 mln, relativo alla fornitura di 2 forni speciali a una società cinese attiva nella produzione e commercializzazione di apparecchiature elettriche e isolatori ad alta tensione per il passaggio dell’energia elettromagnetica.
PER APPROFONDIRE
Contributo Export su Credito fornitore: è uno strumento che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Gestendo un fondo pubblico (Fondo 295/73) SIMEST eroga un contributo in conto interessi a fondo perduto direttamente all’esportatore italiano consentendogli in tal modo di offrire dilazioni di pagamento a condizioni di acquisto competitive dei suoi prodotti. Viene erogato all’azienda italiana – principalmente PMI e MidCap – nel momento in cui avviene lo sconto dei titoli di pagamento presso un istituto scontante (cambiali, stand by L/C, lettere di garanzia) emessi dall’acquirente estero a fronte delle rate di pagamento dovute. Il Contributo Export va a compensare la differenza – se positiva – tra il tasso di sconto richiesto dall’istituto scontante e il tasso di interesse per la dilazione del pagamento ottenuto dall’esportatore italiano consentendo a quest’ultimo di azzerare/minimizzare i costi dell’operazione.
PMI: Sono le imprese con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro.
MidCap: Sono le imprese non qualificabili come PMI con un fatturato non superiore a 500 milioni di euro.